PELLEGRINAGGIO ASSISI
PARROCCHIA S.S. BEATA VERGINE DEL SOCCORSO
MAGOLA’
PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE
(guarda le foto)
ASSISI:le vie di San Francesco e Santa Chiara
1° giorno Venerdì 3 Luglio Lamezia Terme -
Assisi
Ore 14 Partenza da Magolà
- Ore 14.15 Piazza Repubblica - Lamezia terme.
Arrivo Ore 22.00 ad
Assisi e sistemazione presso l’Hotel
Posta Panoramic
tel 075 / 812558 – Cena a sacco
.
2° giorno Sabato 4 Luglio - Assisi
Ore 8.00 S. MESSA Chiesa Santo Stefano
Ore 9.00
Visita alla
Tomba di
San Francesco - Visita della Basilica.
Ore 11.00 Visita del Vescovado – Visita
Casa San
Francesco
Ore 12.00
passeggiata
libera per Assisi
Ore 13.00 Pranzo
Ore 14.30 Visita Chiesa
san Paolo
Ore 15.00 Visita
Eremo
delle Carceri
Ore 17.00 Visita
Santuario di S. Damiano
Ore 21.30 ASSISI di
notte e MUSICAL CHIARA DI DIO ( facoltativo e a pagamento €10)
3° giorno Domenica 5 Luglio Assisi – Lamezia
Terme
Ore 8.30
Visita alla Basilica
di Santa Chiara
Ore 9.30 Mattinata libera.
Ore 11.15
Santa Messa alla
Basilica di Santa Chiara concelebrata da Padre Ambrogio,Padre Vittorio e Don
Fabio e animata dalle Clarisse del ProtoMonastero di Santa Chiara di Assisi.
Ore 12.45 Pranzo.
Ore 14.45 Partenza per
Santa Maria degli Angeli
Ore 15.00 visita della
Basilica di SANTA MARIA DEGLI ANGELI
dove all’interno è conservata la Chiesetta
della PORZIUNCOLA – Momento di raccoglimento per il PERDONO DI ASSISI
- visita del
Santuario di Rivotorto (Tugurio)
Ore 16.30 Partenza per
Lamezia Terme Arrivo a Lamezia ore 0.45 circa.
Per
info e prenotazioni rivolgersi a Don Fabio
HOME
LA PORZIUNCOLA :
La cappella è situata in una zona zona denominata "Portiuncula". Rimasta per
lungo tempo in stato di abbandono, viene restaurata da San Francesco. Egli qui
comprende chiaramente la sua vocazione e qui fonda l'Ordine dei Frati Minori nel
1209, affidandolo alla protezione della Vergine Madre di Cristo, cui la chiesina
è dedicata. Dai Benedettini ottenne in dono il luogo e la cappella per farne il
centro della sua nuova Istituzione.Il 28 marzo 1211, Chiara di Favarone di
Offreduccio vi riceve dal Santo l'abito religioso, dando inizio all'Ordine delle
Povere Dame (Clarisse).Nel 1216, in una visione, Francesco ottiene da Gesù
stesso l'Indulgenza conosciuta come "Perdono di Assisi", approvata dal Papa
Onorio III. Condizioni per acquistare l'indulgenza : 1) Visita al Santuario con
la recita di un Pater e Credo; 2) Confessione sacramentale e S. Comunione;3)
Preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice (per esempio Pater, Ave e
Gloria).I pellegrini possono ottenere l'indulgenza tutti i giorni dell'anno.
Alla Porziuncola, che fu ed è il centro del francescanesimo, il Poverello
raduna ogni anno i suoi frati nei Capitoli (adunanze generali), per discutere la
Regola, per ritrovare di nuovo il fervore e ripartire per annunciare il Vangelo
nel mondo intero. NEL LUOGO DEL TRANSITO : San Francesco trascorre qui gli
ultimi giorni della sua vita e deposto nudo sulla nuda terra, vi muore la sera
del 3 ottobre 1226,
Ogni anno, il 3 ottobre, verso il tramonto, si celebra qui solennemente la
Commemorazione Nazionale del Transito del Santo, Patrono d'Italia.
SAN DAMIANO : luogo della conversione
di Francesco, nel quale il Santo ascoltò la voce del Crocifisso: “Va’ e ripara
la mia casa”. Egli restaurò la chiesa e vi adattò il monastero per Santa Chiara.
Due anni prima di morire, vi compose il Cantico delle Creature.
A San Damiano, Santa Chiara per 42 visse e vi morì, dopo aver ottenuto dal Papa
l’approvazione della sua Regola.Proprio a San Damiano si snodano tutti gli
episodi della sua vita penitente e nascosta.Il minuscolo coro, dove le prime
sorelle si riunivano per la preghiera in comune.
L'oratorio di santa Chiara: è il luogo - decorato da affreschi della fine del
Trecento - praticato da lei inferma. A lato dell'altare sulla sinistra, in un
incavo nella parete, è il luogo dell'Eucaristia. da qui, la Santa, malata,
prostrata dinanzi al Santissimo Sacramento e "fattasi trascinare" dalle
consorelle sino all'uscio del refettorio, con l'Eucaristia in mano, respinse
coraggiosamente i Saraceni di Federico II nel settembre del 1240, liberando il
monastero e la città di Assisi.Il dormitorio di Santa Chiara: uno spoglio e
disadorno stanzone nel quale le prime sorelle prendevano il loro riposo, distese
su giacigli di paglia. Da qui, la Santa, nella notte di Natale del 1252, per
singolare prodigio, potÈ vedere le sacre funzioni celebrate nella chiesa di san
Francesco in Assisi. Per questo singolare episodio, la Santa è stata dichiarata
"patrona della televisione". Qui Chiara morì la sera dell'11 agosto 1253, dopo
aver difeso il diritto di poter rimanere povera come Gesù e come le aveva
insegnato Francesco.
Il refettorio: il luogo ove la santa e le sue compagne consumavano i loro pasti
frugali e che fu teatro di numerosi episodi mirabili.
Accanto alla semplice chiesetta, dal lontano 1260 si perpetua la presenza di una
comunità di Frati minori.
Il convento, dopo la soppressione italiana, fu riscattato da Lord Ripon nel
1879, e ceduto in proprietà alla Curia Generalizia dei Frati Minori nel 1983.
Attualmente è sede di Noviziato.
EREMO DELLE CARCERI : L’Eremo delle Carceri è
un antico romitorio posto ad 800 metri di altezza, sulle pendici del monte
Subasio. È immerso nel cuore di una verde boscaglia, a circa cinque chilometri
da Assisi. Il Santuario si è sviluppato lungo i secoli attorno alla grotta di
San Francesco e alla Cappellina di Santa Maria, che viene fatta risalire al
tempo del Santo. In questo luogo Francesco si ritirava in contemplazione per
riservare a sÈ stesso alcuni periodi di più intensa preghiera insieme ai primi
seguaci. L’edificio addossato alla roccia del monte è stato ampliato lungo i
secoli, con la fantasiosa inventiva e creatività dei poveri. Il nome “de
carceribus” gli viene dai tuguri simili a carceri dove, dapprima gli eremiti, e
poi Francesco ed i suoi compagni, conducevano una vita austera, come segregati
dal mondo. Questo luogo venerabile e sacro, di infinita bellezza, ci fa scoprire
soprattutto quanto il Santo fosse naturalmente portato alla preghiera prolungata
e alla solitudine, abitate unicamente dal mistero di Dio.
SANTA CHIARA :Questa Basilica è la chiesa che
la fede popolare ha voluto innalzare in onore della prima e più fedele discepola
di san Francesco: santa Chiara di Assisi.Fu iniziata nell'anno 1257, dopo
quattro anni dalla morte della Santa e a due anni dalla sua canonizzazione. La
Basilica fu terminata nel 1265 ed il corpo di Chiara venne deposto sotto
l'altare maggiore del Tempio, il 3 ottobre dello stesso anno.
Sorge dove si trovava l'antica Cappella di San Giorgio, che fu il luogo della
prima sepoltura di Francesco (fino al 1230) e di Chiara (fino al 1260).
L'interno della Basilica si presenta nella sua struttura gotica, con una unica
navata a quattro campate. Sopra l'altare maggiore campeggia la splendida croce
sagomata (1255-1260), realizzata dal pittore Benvenuto da Foligno. Ai piedi del
Cristo, san Francesco e santa Chiara adorano il Figlio di Dio. Nel lato destro
del transetto, dietro l'altare, è collocata una grande tavola del 1283, dello
stesso Benvenuto da Foligno, in cui emerge la figura di Chiara, attorniata da
otto scene della sua vita. Ma il luogo più prezioso è certamente l'Oratorio del
Crocifisso, in cui è gelosamente custodito il Cristo bizantino (opera di un
pittore assisiate della metà del XII secolo), che nel 1206, nella chiesetta di
San Damiano, parlò al giovane Francesco, determinandone la conversione e la
missione di tutta la sua vita.
Dalle scale, situate a metà Basilica, si accede alla Cripta, realizzata nella
seconda metà dell'Ottocento e recentemente restaurata. Qui sono custodite alcune
preziose reliquie e soprattutto le spoglie mortali di santa Chiara, ritrovate il
23 settembre 1850.
Accanto alla Basilica, da oltre settecento anni, vive una comunità di Clarisse,
che continua ad essere segno di una amore per Dio e per i fratelli vissuto nella
gioiosa sequela del Cristo povero e crocifisso.Il servizio in Basilica è invece
garantito dai Frati minori.
SANTO STEFANO :
La chiesa di Santo Stefano fu costruita tra il
dodicesimo e 13o secolo in forme modeste e semplici; le mura
sono in pietra viva, come molti altri edifici di
Assisi.L’interno è ad unica navata illuminata da piccole
finestre;La chiesa è composta da una sola navata che termina su
un abside a semicerchio. Il soffitto è in legno e resti di
affreschi ornano le pareti laterali.La tradizione francescana
vuole che le campane di questa chiesetta abbiano suonato
ininterrottamente nell’ora dell’agonia e della morte di SAN
FRANCESCO La chiesa e' tra le piu'
antiche di Assisi e, caratteristica pressoche' unica, non ha
avuto sostanziali modifiche o rimaneggiamenti dal XII secolo.
Situata in una posizione tra le piu' tranquille di Assisi. E'
composta da una navata che termina su un abside a semicerchio.
All'interno domina l'essenzialita', le decorazioni si limitano
all'affresco della "Madonna e Santi" e al "Cristo Crocifisso".
Il suo interno è composto da una sola navata con
archi di stile gotico e le pareti sono rivestite da affreschi
del '400 e '500. Ci sono delle feritoie che permettono alla luce
di entrare e il campanile della chiesetta si dice che abbia
suonato l'agonia di San Francesco. La bellezza naturale di Santo
Stefano invita alla preghiera e alla meditazione francescana.
CHIESA DI SAN PAOLO:
Della chiesa di San Paolo si hanno notizie fin dal 1071,
anno di fondazione da parte dell'Abate benedettino Aginaldo, ed,
insieme alle Chiesa di Santo Stefano e San Pietro, è una delle
più antiche di Assisi. La chiesa è sita in via San Paolo alla
destra del palazzo delle Poste a circa 30 metri della Piazza del
Comune. La chiesa, più volte rimaneggiata negli anni, ha una
struttura ad unica navata suddivisa in sette campate da archi a
tutto sesto. Gli interni sono in stile romanico e si segnala la
presenza di un interessate affresco rappresentante "la Madonna
con il Bambino con i Santi Lucia ed Ansano" attribuito a Matteo
da Gualdo (1475) che si trova immediatamente sulla sinistra
appena si entra. Nel 1253 la chiesa fu riconsacrata da Innocenzo
IV. Dal 1481 al 1652 la struttura (chiesa ed annessi) era in uso
alla congregazione dei canonici di San Salvatore in Lauro di
Roma. Dal 1581 fino al ... (?) la chiesa fu anche sede dell'Arte
dei Calzolai. Attualmente la chiesa di San Paolo è tenuta dalla
Confraternita di San Rufino.
CHIESA NUOVA : Il Santuario nasce sul luogo
in cui si trovava la casa paterna di san Francesco. La chiesa è dedicata alla
conversione del Poverello di Assisi (S. Franciscus conversus): infatti in essa
si trova il sottoscala nel quale Pietro di Bernardone avrebbe rinchiuso il
figlio dopo la fuga a Foligno per vendere stoffe e riparare con il ricavato la
chiesa di san Damiano. È possibile visitare anche il fondaco dove il giovane
Francesco si impegnava con il padre nell’esercizio della mercanzia. Le finestre
sono impreziosite con vetri istoriati realizzati dal frate minore p. Alberto
Farina (1975). Sulla piazzetta antistante la Chiesa, sono state collocate due
statue dello scultore Joppolo che raffigurano i genitori di san Francesco, il
cui ricordo viene celebrato la seconda domenica di settembre di ogni anno, con
la "Festa della famiglia di Francesco". Nel convento di Chiesa Nuova è stata
collocata una importante biblioteca storico-francescana che raccoglie numerosi
manoscritti (codici miniati, bolle papali, cronache), incunaboli e
cinquecentine. Ospita un piccolo museo di oggetti francescani sistemato in
quella che fu l'abitazione del pittore assisano Tiberio Diotallevi (1500).
SAN FRANCESCO
:Non erano passati due anni dalla morte di
S. Francesco che già Frate Elia, il successore al comando dell'Ordine,
riceveva in dono un appezzamento di terreno, fuori dalla porta occidentale
di Assisi, un luogo scosceso del monte Subasio dove si impiccavano i
malfattori e perciò chiamato il Colle dell'Inferno. Su quel luogo già
maledetto sarebbe sorta una grandissima chiesa che avrebbe accolto la salma
del grande Santo. Da S. Damiano fu portato a seppellire nella Chiesetta di
S. Giorgio, che si trovava dentro la città e nelle vicinanze della casa
paterna. In quella chiesetta il 16 luglio 1228 Gregorio IX proclamò
solennemente la santità del gran figlio di Assisi e il giorno dopo, invitato
da Frate Elia il Papa si recava sul Colle dell'Inferno per benedire la prima
pietra della nuova grande costruzione in onore dei Santo.Il 25 maggio 1230,
cioè meno di quattro anni dalla morte del Santo, la chiesa inferiore era
ultimata e poteva esservi portato il corpo del Santo.
CIMABUE e GIOTTO La Basilica Superiore nel 1272 è affrescat dal CIMABUE
.Se in lui altrove era indubbia l'influenza bizantina, nei fondi d'oro e nelle
lumeggiature delle vesti e nell'impostazione statica frontale di alcune figure,
ad Assisi questa impostazione lascia posto ad un nuovo modo di sentire e
soprattutto ad una nuova impostazione tecnico artistica.
Certamente egli fu colpito profondamente dalla patetica arte di Giunta Pisano
espressa nei Crocifissi che da trionfanti diventano sofferenti; per questo la
rappresentazione si impregna di una realtà che va al di là della nostra piccola
vicenda umana e scava nello spazio una profondità che mette in risalto il rigore
quasi plastico delle figure su cui si incentra la sua attenzione. Questo rigore
è creato innanzi tutto da una linea che distacca dal fondo e che con
lumeggiature particolari, non ancora giochi chiaroscurali, evidenzia figure ed
oggetti.
GIOTTO fu chiamato ad Assisi dai Francescani dopo che per loro aveva creato la
Maestà per la bella Chiesa d'Ognissanti e per sempre rimarrà legato all'Ordine
fino alla morte. I critici sono incerti sulla data dei lavori giotteschi della
Basilica Superiore. Il Vasari parla nelle "Vite" degli anni 1296 - 1304, mentre
sappiamo che in tale anno è già tutto assorbito per gli affreschi della Cappella
degli Scrovegni di Padova.Il ciclo di Assisi abbina due meraviglie:
quella della vera prima narrazione prosastica di una vita di S. Francesco in un
ritmo continuo narrativo e quella dell'arte di Giotto: "clel ritrarre bene, di
naturale, le persone vive come dirà il Vasari. Non basta. Giotto doveva
necessariamente sintetizzare il messaggio umano cristiano di Francesco:
semplicità, rispetto di ogni creatura e penetrazione dei suo essere e dei suo
messaggio in comunione con l'uomo; amore della creazione come opera di Dio e
come scala per ritornare alla sua contemplazione: perdono in senso orizzontale e
verticale per ristabilire l'armonia dentro cui l'anima degli uomini può trovare
la pace e la gioia.Le pitture di Giotto destinate a colpire vivamente la
fantasia popolare hanno il carattere dell’immediatezza narrativa e di plastica
evidenza. Le scene si affiancano ciascuna con un evidentissimo centro
compositivo di chiara impostazione drammatica con personaggi psicologicamente
ben definiti, con forte rilievo plastico e con efficace e geniale evidenza
pittorica. Il cosiddetto naturalismo di Giotto ebbe buon gioco in queste pitture
che avevano il compito di narrare di commuovere colpendo direttamente la
semplice fantasia popolare senza sottigliezze dottrinali e senza astrattezze
allegoriche.Il pennello di Giotto segue fedelmente nella narrazione la vita
scritto da S. Bonaventura. Nella Cripta, San Francesco è più vivo che
mai, poiché a Lui salgono da ogni angolo della terra milioni di pellegrini di
ogni razza e continente. La luce che parte dalla sua Tomba benedetta è un
continuo richiamo agli uomini smarriti per le vie del mondo alla ricerca di un
po’ di pace. Sembra di vederla ancora la tormentata immagine del Santo di Assisi
adergersi in un nimbo di luce, tendere al mondo le mani stigmatizzate e ripetere
a tutte le creature il suo saluto serafico di «Pace e bene»! San Bonaventura lo
chiamava il banditore di pace perché annunciava pace in ogni
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