LA GRANDE DEDIZIONE DI MADRE TERESA
Madre Teresa di
Calcutta Santa ; difficile capire il suo forte attaccamento al Signore ed al
prossimo; difficile considerare i luoghi dove Madre Teresa ha operato e i
contesti geografici, storici e politici. Difficile capire l’abbraccio
all’estrema povertà, ai malati di lebbra, a malati terribilmente poveri in
ambienti estremamente poveri, ai malati terminali. Eppure Madre Teresa in tutto
ciò ha visto Cristo nudo ed indifeso sulla Croce. Era piccola, “richiusa” nel
suo corpo sofferente e nel suo saio in mezzo a tanti poveri. A 19 anni dalla
morte, Papa Francesco la proclama Santa. Era di origini albanesi e si è data al
mondo; le sue parole e testimonianze sono fonte di ispirazione per tanti in
tutto il mondo anche se la proposta da accettare è difficile. Ha operato ma
anche insegnato tanto sulla famiglia, sull’amore, sui bambini, sulle donne e
sulla vita. “Per promuovere la pace nel mondo,vai a casa e ama la tua famiglia”
recitava Madre Teresa che consigliava di “non giudicare le persone perche non si
avrebbe avuto il tempo di amarle”. La Madre Santa insegnava a guardarsi dal
male: il male mette le radici quando un uomo comincia a pensare di essere
migliore degli altri.”La
Santa aveva gli occhi puntati sui suoi bisognosi e la mente rivolta sempre al
Cielo.” Non so come sarà il cielo- raccontava la Santa - ma so che quando si
muore e arriva il momento in cui Dio ci giudicherà. Lui non chiederà quante cose
buone hai fatto nella tua vita ma chiederà quanto amore hai messo in quello che
hai fatto”. Nell’osservare e curare i Suoi ammalati diceva:
“la peggior miseria non è la fame o la lebbra. E’ la sensazione di essere
indesiderabile, rifiutato, abbandonato da tutti. Non tutti possiamo fare grandi
cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Per Madre Teresa essere
una famiglia significava essere tutti uniti per camminare insieme.” La famiglia
che prega insieme rimane unita e se i suoi membri rimangono uniti si ameranno
gli uni gli altri come Dio Ama ciascuno di loro”. “Dio ci ha creati per amare ed
essere amati “ ; invitava tutti all’amore : “se vogliamo amare veramente,
dobbiamo imparare a perdonare. Perdonate e chiedete di essere perdonati. Scusare
invece di accusare. La riconciliazione avviene per prima cosa in noi stessi, non
con gli altri. Inizia da un cuore puro”. Nel libro- Madre Teresa: la sua gente,
il suo lavoro - di Desmond Doig l’autore riporta insegnamenti di Madre Teresa
sui poveri, sull’amore,sul peccato,sulla vocazione e sulla morte. Madre Teresa è
attuale anche nella direzione e gestione delle tante opere di Misericordia da
Lei create ed ispirate al Signore ed alla Preghiera. Non prendeva mai iniziative
personali ma osservava e si lasciava istruire e consigliare da chi ne sapeva più
di lei; insegnava infatti: ”se non avete esperienza, chiedete. Non c’è nessuna
vergogna nel chiedere, ma non pretendete di conoscere ciò che non conoscete”.
Che bella frase nel suo inizio e nella sua fine; “chiedete e non vergognatevi
nel chiedere senza pretendere di conoscere ciò che non si conosce”. Nella vita
esiste l’apprendistato, ci vuole tempo per imparare, a scuola,nello sport,sul
lavoro,nel sociale,in politica etc. In un epoca in cui “si nasce imparati” la
saggezza di Madre Teresa ci insegna all’attesa dell’apprendimento, al rispetto
delle regole e dei ruoli, al rispetto verso l’altro,al perdono,all’amore, ci
insegna il “gratuitamente abbiamo ricevuto gratuitamente date”. “ Albanese di
sangue ed indiana di cittadinanza” come lei si definiva, nasce nel 1910, entra
nel 1928 nelle suore di Loreto in Irlanda ricevendo il nome di Mary Teresa come
Santa Teresa di Lisieux; parte missionaria per Calcutta e nel 1946 riceve
l’ispirazione per la sua chiamata nella chiamata. Fonda l’Ordine delle Suore
Missionarie della Carità e nel 1948 ottiene l’approvazione della regola e la
vestizione con il sari bianco bordato d’azzurro. Frequenta un corso presso Suore
Mediche Missionarie a Patna e, ritornata a Calcutta, inizia a medicare i primi
ammalati e ad accudire i primi bambini poveri. Appena inizia la nuova missione è
seguita da tante allieve che vogliono vestire il sari e seguire la Madre che da
quel momento non avrà un attimo di tregua nell’accudire Cristo sofferente nei
bisognosi di Calcutta fino al giorno in cui nel 1997 si ricongiunge a Gesù
vissuto nel quotidiano in tanta dedizione al prossimo più povero e malato che
potesse esistere al mondo.
Giampiero Scarpino