AMICI FRANCESCANI, PARTICOLARI DEL CROCIFISSO DI SAN DAMIANO

Crocifisso di San Damiano: l'Ascensione di Cristo verso la mano del Padre l'Ascensione di Cristo verso la mano del Padre che lo accoglie in cielo

Il crocifisso di San Damiano: gli occhi aperti del Cristo triumphans La Corona di oro e gli occhi aperti del Cristo triumphans. Il Corpo di Cristo è rigido,vincente sulla morte e sulla croce.

Crocifisso di San Damiano: due angeli ed un santo (un evangelista o un apostolo?) Sotto il braccio di Gesù a ricevere il Sangue versato due apostoli. Le braccia sono protese e ben salde,non scese.

Crocifisso di San Damiano: due angeli ed un santo (un evangelista o un apostolo?) Sotto il braccio di Gesù a ricevere il Sangue versato due apostoli.Le braccia sono protese e ben salde,non scese.

Crocifisso di San Damiano: Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore ed il centurione Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore ed il centurione. Il Corpo di Gesù è un corpo vivo,vincente-

Crocifisso di San Damiano: San Giovanni, la Madonna e Longino San Giovanni, la Madonna e Longino sotto la Croce di Gesù

Il crocifisso di San Damiano: il sangue bagna sei santi non più identificabili Il sangue bagna alcuni Apostoli tra cui Pietro, non più identificabili perchè le mani che baciavano il crocifisso hanno logorato il dipinto

Il crocifisso di San Damiano Il crocifisso di San Damiano "Alto e glorioso Dio illumina le tenebre del cuore mio ! "

Il crocifisso di San Damiano: gli occhi aperti del Cristo triumphans Gli occhi del Cristo triumphans sono aperti. Il viso non è un viso sofferente.

 

il Crocifisso di San Damiano ad Assisi che ha parlato a San Francesco : "va ripara la mia casa "

Il crocifisso di San Damiano fu trasferito dalle clarisse nel Protomonastero di Santa Chiara in Assisi, dove è ammirabile tuttora, quando, nel 1257, si trasferirono dalla chiesa di San Damiano.
E’ il crocifisso dinanzi al quale San Francesco pregò nel 1205, ricevendone la chiamata a lavorare per la Chiesa del Signore. Interpretò dapprima la voce del Cristo come una richiesta a favore del restauro fisico della chiesetta di San Damiano e solo pian piano comprese che il Signore lo chiamava a lavorare per la Chiesa tutta.
Così ci racconta la Leggenda dei tre compagni (VI-VII-VIII):

Mentre passava vicino alla chiesa di San Damiano, fu ispirato a entrarvi. Andatoci prese a fare orazione fervidamente davanti all'immagine del Crocifisso, che gli parlò con commovente bontà: “Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? Va' dunque e restauramela”. Tremante e stupefatto, il giovane rispose: “Lo farò volentieri, Signore”. Egli aveva però frainteso: pensava si trattasse di quella chiesa che, per la sua antichità, minacciava prossima rovina. Per quelle parole del Cristo egli si fece immensamente lieto e raggiante; sentì nell'anima ch'era stato veramente il Crocifisso a rivolgergli il messaggio.
Uscito dalla chiesa, trovò il sacerdote seduto lì accanto, e mettendo mano alla borsa, gli offrì del denaro dicendo: “Messere, ti prego di comprare l'olio per fare ardere una lampada dinanzi a quel Crocifisso. Finiti questi soldi, te ne porterò degli altri, secondo il bisogno”.
In seguito a questa visione, il suo cuore si struggeva, come ferito, al ricordo della passione del Signore. Finché visse ebbe sempre nel cuore le stimmate di Gesù il che si manifestò mirabilmente più tardi, quando le piaghe del Crocifisso si riprodussero in modo visibile nel suo corpo...
Gioioso per la visione e le parole del Crocifisso, Francesco si alzò, si fece il segno della croce, poi, salito a cavallo, andò alla città di Foligno portando un pacco di stoffe di diversi colori. Qui vendette cavallo e merce e tornò subito a San Damiano.
Ritrovò qui il prete, che era molto povero, e dopo avergli baciato le mani con fede e devozione, gli consegnò il denaro... (qui la Leggenda racconta che, in un primo momento, il prete rifiutò di credergli e solo poi cominciò a fidarsi, cominciando infine a cucinare per Francesco che voleva solo fare penitenza).
Di ritorno alla chiesa di San Damiano, tutto felice e fervente, si confezionò un abito da eremita e confortò il prete di quella chiesa con le stesse parole d'incoraggiamento rivolte a lui dal vescovo. Indi, rientrando in città, incominciò ad attraversare piazze e strade, elevando lodi al Signore con l'anima inebriata. Come finiva le lodi, si dava da fare per ottenere le pietre necessarie al restauro della chiesa. Diceva: “Chi mi dà una pietra, avrà una ricompensa; chi due pietre, due ricompense; chi tre, altrettante ricompense!”...
C'erano anche altre persone ad aiutarlo nei restauri. Francesco, luminoso di gioia, diceva a voce alta, in francese, ai vicini e a quanti transitavano di là: “Venite, aiutatemi in questi lavori! Sappiate che qui sorgerà un monastero di signore, e per la fama della loro santa vita, sarà glorificato in tutta la chiesa il nostro Padre celeste”.
Era animato da spirito profetico, e preannunciò quello che sarebbe accaduto in realtà. Fu appunto nel sacro luogo di San Damiano che prese felicemente avvio, ad iniziativa di Francesco, a circa sei anni dalla sua conversione, l'Ordine glorioso e ammirabile delle povere donne e sacre vergini.  (la Leggenda dei tre compagni (VI-VII-VIII)

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